Guerra al contante II

È di questi giorni l’annuncio del governo della volontà di inserire nella prossima legge di stabilità la possibilità di far salire il limite del contante da 1000 a 3000 euro.

Non vogliamo entrare nella discussione se questo provvedimento sia favorevole o non favorevole alla lotta all’evasione.

Per questo ci sono delle istituzioni ad esso preposte, istituzione che hanno rilasciato le seguenti dichiarazioni:

“Vogliamo riportare i livelli del contante alla media europea, al livello francese, portandolo da 1000 a 3000 euro” dice il premier. “E’ un modo per aiutare i consumi” e dire “basta al terrore”, sapendo che quei soldi “sono comunque tracciati”.

Renzi replica subito a possibili accuse di un freno alla lotta all’evasione: “In passato con il governo Monti si è fatta una grande battaglia contro l’evasione e sono assolutamente d’accordo. Ma non sono d’accordo sul metodo, non si fa mettendo fuori dai grandi negozi le gazzelle della finanza. Attraverso gli strumenti informatici recuperi molta più evasione di quanta ne recuperi giocando a cane e gatto sulle strade. L’evasione la stiamo combattendo sul serio ed è uno dei motivi per cui in legge di stabilità abbiamo soldi per abbassare le tasse. Ma non attuiamo la politica del terrore: se si ha la possibilità di spendere fino a 3000 euro in contanti, lo si faccia, naturalmente è tutto tracciato. Chi fa il furbo lo stronco per bene ma i cittadini per bene non devono essere assediati da un esercito…”.

Di parere opposto la Uil, che con il segretario confederale Domenico Proietti spiega che “preoccupa l’odierno annuncio del premier. Questo va esattamente nella direzione opposta ad una seria lotta all’evasione fiscale, evasione di cui l’Italia detiene la maglia nera in Europa”.

Ma l’innalzamento del contante, per le associazioni di categoria, è un ottimo modo per depenalizzare le imprese: “Con questa proposta si favorisce certamente l’attività economica delle nostre imprese, soprattutto quelle transfrontaliere, fino ad oggi penalizzate e si mette il nostro sistema imprenditoriale in grado di competere alla pari rispetto ai soggetti operanti negli altri Paesi dell’Ue” spiega la Confcommercio. Identico il parere di Confesercenti: “L’innalzamento a 3.000 euro del tetto all’uso dei contanti è una buona notizia, farà bene ai consumi. Altrettanto condivisibile è un’impostazione della lotta all’evasione basata sulla semplificazione fiscale. Adesso andiamo avanti e superiamo anche lo scontrino”.

Sul punto, si ribadisce il nostro pensiero ossia che la lotta al riciclaggio non debba essere lasciata a una direttiva comunitaria ma debba essere normata in modo uniforme per tutti i paesi attraverso un regolamento e, che se non si intende cambiare l’impostazione della lotta al riciclaggio forse è il caso di seguire l’esempio dei primi della classe dove non esiste un limite per i contanti2.

Continueremo a monitorare da vicino ogni cambiamento che il Parlamento andrà ad apportare alla normativa antiriciclaggio che in UE in costruzione, noi pensiamo sia una normativa strategica.

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